Villa Negrotto Cambiaso
Nel Cinquecento i Pallavicino acquistano un vasto possedimento ad Arenzano e vi edificano la loro villa, inglobando una torre di origine medievale. Agli inizi dell'Ottocento gli orti vennero trasformati in un parco, su progetto dell'ingegnere svizzero Ippolito Cremona. Entrando oggi nella Villa Negrotto Cambiaso, aperta al pubblico e sede degli uffici comunali, lo sguardo è immediatamente attratto dalla splendida serra liberty, che ha conservato parte dell’originale splendore. Progettata dall'architetto Lamberto Cusani, fu inaugurata nel 1931 dalla Marchesa Matilde Negrotto Cambiaso che ne decise la costruzione. Il Comune di Arenzano vi organizza ogni primavera la manifestazione Florarte, una rassegna di artisti liguri che abbinano le loro opere a composizioni floreali di pregio. Partendo dalla serra è possibile visitare il giardino, opera dell’architetto Luigi Rovelli. Nel 1880, su incarico della Marchesa Luisa Sauli Pallavicino, il Rovelli ristrutturò la villa conferendole l'aspetto odierno di un castello circondato da un vasto parco ideato secondo i canoni del giardino all’inglese, introducendo laghetti, ruscelli, cascate e dall’inserimento di numerosi manufatti
Villa Figoli
La villa, dall’amplissimo parco, era di proprietà della famiglia Grimaldi fino al 1749. Dopo vari passaggi di proprietà, fu acquistata nel 1849 dalla ricca famiglia Figoli, noti commercianti genovesi. Con l’intervento di Eugenio Figoli che ne fece la sua residenza dopo le nozze con la contessa Alice des Geneys, la villa ed il parco assunsero le sembianze attuali. Venne incaricato del restauro il giovanissimo architetto Luigi Rovelli che, nel 1872, proprio con Villa Figoli diede inizio alla sua importante carriera di architetto (altri importanti interventi sono il Parco e la Villa Negrotto Cambiaso, ad Arenzano, Villa Raggio a Cornigliano, la facciata del Santuario di Montallegro a Rapallo, il Parco di Villa Brignole Sale - Duchessa di Galliera a Voltri). Rovelli rimaneggiò in maniera radicale la villa, secondo il nuovo gusto dell’epoca che prediligeva il recupero dello stile medioevale con torrette, archi, merlature e decorazioni a motivi geometrici. Furono piantumati nuovi alberi sempreverdi e molti esemplari di palme, creando un giardino sul mare con splendidi viali. La portineria sulla Via Aurelia venne in seguito progettata dall’architetto Alfredo D’Andrade.Tra i molti ospiti del Conte Eugenio Figoli in quella che era una delle più prestigiose e importanti ville del Ponente Ligure, anche il poeta Giosuè Carducci che, nel 1889, dedicò alla villa una poesia, visibile oggi sulla lapide in palazzo Sant’Antonio, sede della biblioteca. Alla morte del Conte Eugenio, Villa Figoli passò alle sue due figlie che, dopo la guerra, la cedettero al Consorzio Provinciale Antitubercolare di Alessandria. Donata in seguito alla Provincia di Alessandria, venne trasformata in una colonia marina.Villa Figoli è stata acquistata del Comune di Arenzano dal 14 dicembre 2012. Con l’inaugurazione dell’11 novembre 2016, il parco è tornato splendido ed aperto alla cittadina, mentre la villa ospiterà una scuola di alta formazione dell’Accademia Marina Mercantile e diverrà inoltre sede da utilizzare per attività culturali e istituzionali.
Santuario S.Bambino di Praga
La devozione alla statua del Bambino Gesù risale al 1600 nel convento di Praga e nel 1889 padre Leopoldo Beccaro scelse Arenzano come punto di appoggio nel cammino tra i conventi genovesi ed il Deserto di Varazze e intitolò la nuova casa religiosa a santa Teresa di Gesù. Il 25 settembre 1900 padre Giovanni della Croce collocò un piccolo quadro raffigurante Gesù Bambino sotto la statua della Madonna del Carmine nella chiesetta del convento. Il quadretto venne presto sostituito da una statua dono della marchesa Delfina Gavotti di Savona. Nel 1904 iniziò la costruzione di una chiesa più ampia, inaugurata quattro anni dopo. Nacque la Confraternita del santo Bambino Gesù di Praga, ed il santuario fu consacrato nel 1928, ricevendo in quell’occasione il titolo di "basilica minore". Nel 1962 fu effettuato un ampliamento del santuario. Non solo la chiesa, ma anche la struttura circostante divenne più funzionale per accogliere l’accresciuto numero di pellegrini e visitatori. Artisti di fama hanno contribuito alla decorazione del santuario con le tecniche più diverse: oggi è possibile ammirare all’interno della Chiesa gli affreschi di Renzo Bonfiglio, le maioliche di Angelo Biancini, le sculture di Guido Galletti, le vetrate di Alfonso Leoni, le ceramiche di Eliseo Salino. Oggi la devozione a Gesù Bambino di Praga, diffusa in numerosi paesi del mondo, ha nel santuario di Arenzano, il suo centro di più universale e vivace.
Chiesa Parrocchiale S.S. Nazario e Celso
La prima citazione ufficiale della chiesa è presente in un antico documento datato al 6 giugno del 1198. L'edificio subì nel 1349 il primo significativo ampliamento, raddoppiandone la superficie e spostando sul lato ovest l'originale facciata. Due secoli dopo (1584-1585) ci fu nuovo lavoro di ampliamento allungando posteriormente il corpo della struttura ed elevando, un nuovo campanile a sostituzione del precedente demolito in parte anni prima; la nuova chiesa fu consacrata l'11 settembre del 1594 dall'arcivescovo di Genova Alessandro Centurione. Intitolata ai martiri Nazario e Celso nel 1630 fu eletta ad arcipretura autonoma e sede di vicariato foraneo. Nel 1691 si pensò ad un nuovo ampliamento della struttura, ma per mancanza di fondi l'idea dovette essere scartata, nel 1703, fu ripresentata la proposta di una nuova costruzione secondo i canoni e gli stili architettonici dell'epoca. I lavori terminarono il nel 1717, l'atrio e i due campanili furono invece completati nel 1720, e la nuova chiesa in stile barocco fu solennemente consacrata il 28 ottobre del 1771. La struttura subì gravi danneggiamenti nel corso della seconda guerra mondiale, specie nel pesante bombardamento aereo compiuto il 14 agosto del 1944 che rase al suolo l'intera copertura, la volta affrescata, il pavimento policromo e alcune opere interne. I lavori di ricostruzione furono avviati nel 1946 con l'intento di riportare l'edificio di culto all'originale struttura barocca del Settecento; il 16 maggio del 1948 fu completata l'intera copertura della chiesa, mentre negli anni a seguire fu ripristinata la volta ellittica in mattoni con le precedenti raffigurazioni affrescate. All'interno della chiesa sono presenti otto altari laterali in marmo. Sopra l'altare maggiore dove domina il crocifisso dello scultore genovese Anton Maria Maragliano, sono custodite le reliquie di Nazario e Celso, santi patroni di Arenzano. La volta è stata affrescata dal pittore Francesco Semino nel 1866 e raffigura l'Ascensione, mentre nei sottostanti riquadri laterali sono rappresentate scene ed episodi della vita di Gesù. La colorazione esterna giallo ocra è stata eseguita con i restauri del 1990 insieme al completo rifacimento del sagrato utilizzando il ciottolato monocromatico bianco e nero (lo stile è denominato come "risseu" nell'idioma ligure), utilizzato in diversi edifici di culto della Liguria.
Oratorio di Santa Chiara
L'oratorio di Santa Chiara , costruito nel corso del XV secolo è stato recentemente restaurato. E’ sede della Confraternita di Santa Chiara, l'associazione più antica esistente in Arenzano. I confratelli, per la maggior parte contadini e lavoratori dei cantieri navali, si erano consociati per aiutare deboli e bisognosi.
Lungomare Fabrizio De Andre'
Dal porticciolo turistico di Arenzano parte Lungomare De Andrè. La passeggiata, costruita sul vecchio tracciato ferroviario si alterna tra le vecchie gallerie, illuminate e messe in sicurezza e tratti all’aperto, caratterizzati dalle tipiche scogliere del Ponente ligure che, a picco sul mare, offrono vedute spettacolari. Dedicato al grande cantautore genovese, il Lungomare arriva fino all’inizio di Cogoleto, dove è possibile proseguire a piedi fino alla cittadina di Varazze. Il lungomare è pedonale e ciclabile. Nell’area prospiciente la zona di Marina Grande, il grande muraglione che costeggia la passeggiata è stato recentemente decorato in maniera volontaria da street artists, con murales dedicati alle notissime canzoni dell’artista scomparso. Su questo tratto si sviluppano i percorsi costieri della Marcia Mare e Monti.